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Preludio d’Infinito

a cura di Simona Mazzuzi





La trascinante forza espressiva di Simona Mazzuzi penetra ognidove restituendoci un mondo di sensorialità ed interiorità laccati dalla sua delicatezza.

Questo non preclude però un’espressione forte e salda in sé che si dirama netta, senza fenditure, in una partitura definita e limpidissima. Lasciare che questi versi entrino nel nostro sentire è ritrovare noi stessi come nell’anima più intensa, catartica ed ancestrale insieme, di mille occhi che si compongono a mosaico tutti insieme, tutti uniti e per noi soli. SDS.



Apparenze impossibili

Ti ho rapito, per averti lontano dal frastuono del tempo

poi violentato con le emozioni fuggitive di una sera

ti ho fatto abitare

nel cuore.

e mi dici che non basta.

Ti ho spiegato che strana luce di parole passa tra le mani

in giorni del tutto normali.

Ho lavato il passato col tuo nome

nell'insonnia di un litigio esasperato.

e mi dici che non basta.

Ti ho prestato il corpo -fragile- e immaturo

lasciandoti padrone delle vie silenziose che lo abitano.

e mi dici che non basta.

Ti ho scritto una lettera che ci siamo letti a memoria

a cavalcioni sul mare irreale e purpureo.

ma non ti basta mai.

Allora ti ho tolto tutto: i respiri simbiotici e le altalene ripide e infantili

le sicurezze di una volta, le capriole oscene della lingua colpevole.

Mi hai tolto quei giochi, i silenzi riprovevoli

le volute e le arrampicate fra le gambe

e poi gli occhi.

Abbiamo perso tutto e abbiamo capito tutto

SM.


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