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Rubriche Porpore Intenti e Contenuto
Dichiarazioni di alcuni redattori per la
Conferenza Stampa del 5.5. 2006


L’ordine qui esposto rispetta quello di ricezione con cui abbiamo ricevuto questi contenuti,nient’altro.


Da Simonetta Della Scala (direttrice) (Rubriche Editoriale, Contaminazioni Creative, Poesia, Narrativa, Coni di luce, Tracce: sezione saggistica, Vertigine, Soglie etc… : sezione suggestioni) Le mie rubriche sono la rielaborazione di un’ artista sul lavoro di altri artisti (spesso non molto noti) e non. Il criterio di selezione  (di miei scritti  o parole esogene) ed impegno per me, è solo la Qualità. Le mie note critiche cercano di appuntarsi agli aspetti anche minimi che rendono un testo a mio avviso un’opera d’arte necessitata, così come aspiro acché le mie parole vengano percepite come necessitate e necessarie, come l’apertura di un mondo che può interessare osservare. L’editoriale in particolare mi piace vederlo come una porta che introduce, quasi un magico passaggio segreto, all’Altra Realtà dell’universo Porpore.


Da Giacomo Marconi (Rubrica Musica e Il battitore libero: sezione saggistica)

MUSICA (restano valide, con poche variazioni, le righe scritte 4 anni fa per il primo numero...)

In queste righe non parlerò di musica da musicista, né da critico o tantomeno da esperto (perché non lo sono). Parlerò della musica che ascolto o che ho ascoltato; quella che ognuno può ascoltare. Io sono uno a cui la musica (con la m minuscola) piace tanto (ma tanto davvero!); sono malato di musica; sono e sono stato benevolo (spesso forse troppo?) con ogni musica, colta o ignorante, commerciale o alternativa, da ogni parte arrivasse; insomma, mi illumino spesso ad ogni nota che mi faccia godere almeno per un attimo e per qualche secondo mi regali l'assenza dal resto delle cose. Anche se lo fa senza intenzione, anche se non ne ha i "numeri", anche se casualmente. Io filtro (o filtravo) molto poco tutto quello che mi capita di sentire. Salvo, talvolta, maturare vere e proprie idiosincrasie specifiche ed umorali verso qualcosa (e quel qualcosa viene - momentaneamente? - tagliato fuori dalla mia "programmazione" personale). Date queste premesse, fatta questa presentazione, la domanda può dunque essere la seguente: a chi può interessare leggere queste poche righe di riflessioni sparse e disordinate e con nessuna pretesa? Diciamo che questo non è problema mio; io ho la possibilità/fortuna/casualità di farlo e lo faccio: chi vorrà leggere la rubrica è avvertito...


***

IL BATTITORE LIBERO


Si tratta di una rubrica che, in modo non presuntuoso, (almeno lo spero, vista l'importanza e la vastità dei temi), cerca di parlare e riflettere secondo il (mio) caso e la (mia) necessità.

Riflessioni su tempo, spazio, contemporaneità; riflessioni stocastiche su alcuni artisti/nonartisti contemporanei. Qualcosa che possa rappresentare uno stimolo a pensieri, degli altri e miei, su temi a me cari e che mi appassionano (e, talvolta mi ossessionano). Insomma, divagazioni su tutto ciò che mi incuriosisce e mi cattura.

Da quando è nata (2 numeri) i temi MOLTO PARZIALMENTE affrontati sono stati il tempo e la matematica. Entrambi con una prospettiva molto particolare. Il tempo rispetto alla prospettiva del "perder tempo". La matematica nel suo essere arte e nell'approccio di 3 importanti matematici: Hardy, Cantor, Ramanujan.

Cosa verrà in futuro non lo so. So solo che dovrà essere qualcosa che risponderà ai 3 seguenti requisiti: incuriosirmi, divertirmi, avere -per me- un'importanza molto più che soggettiva.


Da Massimo Acciai (Rubrica Orizzonti sezione suggestioni)

Presentazione della rubrica “Orizzonti: prose a 360 gradi”

La rubrica che presento non ha un tema fisso ma segue i miei interessi culturali: vi racconterò brevi storie, autobiografiche e non (è proprio così importante la differenza?), seguendo l’ispirazione del momento, vi riporterò certe mie annotazioni e confronti personali, seguendo appunto “orizzonti” intellettuali molto vasti, a 360 gradi appunto: numero non casuale dal momento che 360 sono appunto le prose che ho in programma di scrivere, tante quanti sono i gradi di un angolo giro. Benvenuti dunque nel mio spazio…

 

 

Da Alberto Presutti (Rubrica Balugino d’arti sezione saggistica)

Con Baluginio d’Arti, affronto un viaggio e una ricerca nei territori delle varie Arti, alla scoperta di quelle espressioni che oltrepassate le frontiere del noto, del conosciuto, del possibile, si stagliano ora incerte ora luminose nel panorama culturale e artistico odierno. Muovendomi con spirito di Odisseo, consapevole di tracciare una rotta su percorsi mai prima saggiati e quindi arrischiandomi Io stesso, nel definire, nel mappare, nel catalogare, e nel darne notizia, redigo un una Rubrica, che vuole differenziarsi per contenuti dai percorsi consuetudinari, fino a relazionare anche solo il baluginio di un idea innovativa, di un evento che non potrà ripetersi, di una scelta che sarà diffamata, di un inizio che avrà generato luce.

Alberto Presutti


Da Stefano Lascialfari (Rubriche Recensioni di narrativa e Fiori di campo sezioni saggistica e suggestioni)

la prima rubrica quella di recensioni narrative beh.. è autoesplicativa.
Nella seconda  ci sono tre racconti ... non so che dire di più
Intenti: esprimere il disappunto generalizzato.


Da Michela Martelli ( Rubrica In punta di parole sezione saggistica)

«In punta di parole» vuol essere uno sguardo sulla cultura e sulla realtà, che parte dalla mia esperienza personale - un libro che ho letto, un film che ho visto, una mostra che ho visitato, una poesia che ho scritto - alla ricerca di spunti di riflessione sulla contemporaneità. Il titolo vuole sottolineare un'attenzione particolare al linguaggio e all'espressione in senso lato.


Da Riccardo Caccia (Rubrica Elementi  sezione saggistica)

“Elementi” nasce con l’intento di avvicinare due mondi, Oriente ed Occidente, lontani non tanto geograficamente, visto che ormai con internet e la globalizzazione le distanze sono più virtuali che reali, quanto culturalmente.

Infatti, pur avendo assistito da tempo alla penetrazione di molte cose orientali nella nostra società, ritengo che si oscilli ancora tra accettazione fideistica e rifiuto ideologico. Manca quell’amalgama di colori che alla fine ne produce uno nuovo: il pennello ha fatto qualche spirale sulla tavolozza, ma si vedono sempre le striature. Un po’ come in quel dentifricio tricolore che andava di moda qualche anno fa.

Il mio incontro con la cultura orientale lo devo ad una lettura che feci a diciott’anni di un libro trovato un po’ per caso in biblioteca: “Il tao della fisica” di Fritjof Capra. Fu un’autentica epifania dello spirito. Da allora, ho continuato a “roteare” attorno a letture ed esperienze dirette col mondo cinese e dintorni. Ho fatto come i colori su quella tavolozza ed anche se il nuovo non è ancora ben definito, degli originali si sta perdendo la traccia. Oppure no; non lo so. Forse l’immagine è solo bella, ma non del tutto vera. Sicuramente, sono ancora molto “occidentale”, soprattutto negli automatismi. Eppure, sento che le verità profonde di quell’altra cultura mi appartengono. E mi viene da pensare che il motivo è semplice: quando si scava in un qualunque sistema di pensiero e si riesce a sfrondare ciò che è stato creato per il “potere”, dal nucleo originale che affonda in quel particolare “clima”, alla fine si scoprono assonanze incredibili tra le varie società, anche a distanza di centinaia di chilometri e di anni.

Per me è del tutto naturale; come diceva Terenzio: “Homo sum, nihil humanum a me alienum puto”. E noi esseri umani siamo un’unica razza (fatto confermato “scientificamente” dalla biologia moderna) e nel profondo siamo veramente uguali.

In questa rubrica troverete riflessioni sui concetti fondamentali che permeano la cultura cinese e che hanno influenzato tutto l’Estremo Oriente. E poi, con un volo che definire pindarico parrebbe un eufemismo, anche un po’ di vecchio caro Occidente. Perché mica vogliamo buttare via tutto. Fondere, non tagliare. Questo è il mio motto. E spero che vi piaccia.


Da Lidia Broccoli ( Rubrica Cultura e Colori sezione saggistica)

L'intento della rubrica "Cultura e colori" è quello di offrire un panorama culturale che, attraverso un linguaggio specialistico, spazi nei secoli ripercorrendo e riproponendo anche tematiche già note ma pur sempre attuali. La letteratura permette, infatti, di trasmettere  verità, immagini e sentimenti che rimangono sempre perenni nel tempo e nello spazio.


Da Marco Di Bari (Rubrica Cinema sezione saggistica [sostituito nel numero 9 di Porpore da Simonetta Della Scala])

La mia rubrica tratta come si può intuire banalmente di recensioni di film.

L’intento di base ed il taglio che ho voluto imprimerle è come uno sguardo indipendente, scevro dai giudizi in voga della critica acclamata, che indagasse l’oggetto filmico per trarne quella che la mia sensibilità ritiene la sua reale poetica.

Dunque un’analisi qua e là anche tecnica, specialistica, ma non troppo, tanto da rimanere comunque sempre fruibile per un pubblico vasto.

I film presi in esame possono essere più o meno noti ma l’importante è la totale indipendenza da giudizi già precostituiti  su di essi e quindi l’indagarne gli ingranaggi dalla mia particolare e personale prospettiva senza condizionamento alcuno.

 

Da Rossella Bracali (Rubrica Sghiribizzi d’arte sezione saggistica)

Mi propongo, nella mia rubrica, di esplorare le ultime tendenze dell’atre contemporanea in Toscana: i nuovi linguaggi fra sperimentazioni, installazioni, fotografie video etc…



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