Presentazione tua e delle attività di Porpore
Il mio nome è Simonetta Della Scala, poetessa,
critico letterario e performer. Ho fondato e dirigo Porpore come
rivista e laboratorio on line (www.porpore.com) ed abbinato ad
essa spettacoli sul territorio, come unico, inscindibile progetto,
operativamente dal 25 giugno 2002. Porpore è quindi una “creatura”
duplice, troverete la parte di saggistica sul sito, di varia ed
ampia argomentazione culturale e di elevata qualità, mi sia concesso,
con particolare attenzione agli artisti esordienti in ogni settore;
e le sperimentazioni teatrali per il momento su territorio locale,
come ricerca ulteriore di fin dove si possano tendere e compenetrare
i possibili volti dell’arte. Amo dire di Porpore per la parte
saggistica che essa è formata da un gruppo eterogeneo di artisti
e cultori di vari ambiti, e che vorrebbe distendere un dialogo
aperto con l’alterità, esplorando da individuali angoli prospettici,
ciò con cui i cangianti e dissimili caratteri dei redattori, vengono,
per caso, o intenzione, a contatto. Per rivista o laboratorio
di costume e varia cultura intendiamo, appunto, un organismo trimestrale
agile e policromo, ove ogni cellula o rubrica componga un pur
modesto tassello del contemporaneo che ci gira attorno o in cui
percepiamo di essere immersi. Dalle rubriche, fatta eccezione
per i valori etici fondamentali che non possono mai venire meno,
desidero che emergano, insieme alle dissertazioni culturali, anche
alcuni frammenti della personalità dei redattori, perché ogni
angolo, “rubrica” appunto, divenga un microcosmo specchiante l’interiorità
dell’autore medesimo, senza una norma o mano di calce uniformante.
Per ciò che concerne invece più specificatamente
gli spettacoli, in cui porto provocatoriamente e disorganicamente
in scena testi di narratori e poeti inediti, per infondere loro
anche la potenzialità di un’altra vita, essi constano di performances sperimentali dunque, di
contaminazioni fra le arti, in cui ogni grana del mondo artistico
risulti allo stesso modo protagonista e si compenetri, almeno
negli intenti, con gli altri elementi, in una fusione o interazione
sempre attiva. Nei suoi spettacoli, ogni volta dissimili
fra loro, vòlti a promuovere sì la stessa rivista con i suoi contenuti
inediti di frizzanti e nuovi, ma lavorando soprattutto
a fondo sulla creazione scenica ed utilizzando sempre diverse
sorprese, Porpore mantiene, come linea guida, una sorta
di principio dello staniamento, del contrasto, fra recitativo,
luci, suoni, musica, costumi, danza, scenografia, pittura estemporanea,
trucco, interpretazione, movimenti corporei, uso di oggetti scenici
etc... Le performances, si formano in base ai noti principi mutuati
dal terzo teatro ma non solo, di una costruzione che parte
dalla creatività dei partecipanti, e li mette pertanto in gioco
totalmente, e non da idee precostituite. Si porgono in esse anche citazioni
e spunti dall'universo artistico di ampio spettro ed operazioni
concettuali mirate.
esperienze artistiche di riferimento
Simonetta Della Scala: Personalmente
pur essendo fermamente convinta, da anni, che un artista autentico
sia tale solo se ha il coraggio, una volta interiorizzati i propri
presupposti culturali, di far riferimento solo su se stesso, con
l’ineliminabile assunzione di forza e fragilità al tempo stesso,
che questo comporta, posso fornirvi dei flash di ciò che ancora
incide nella mia memoria culturale. Certamente primaria è la mia
base filosofica mi riferisco in particolar modo a saggi che mi
hanno plasmata quali “La storia del nulla” di Sergio Givone, la
mia passione per l’ermeneutica filosofica (riuscire ad entrare
nei labirinti di Heideggher, Gadamer), Derrida e il decostruzionismo:
vero ultimo baluardo, a mio parere, di un Novecento davvero eccezionale
sul piano intellettuale, Marcuse e la sua critica al sistema come
veicolo per emanciparsi dai bisogni e non solo, indotti, e aprire
gli occhi su cosa si sta vivendo..... Con peso paritario esiste
la mia formazione critica che si è spesso fusa ed intersecata
con quella filosofica: ricordo ad esempio i saggi di Roland Barthes
(fra essi gli indimenticabili “Miti d’oggi”) e a entrambe, filosofia
e critica letteraria, devo la mia libertà ed il mio anticonformismo
culturale, la capacità di “vedere”, talvolta al di là, mi auguro,
del luccicante universo spacciatoci per unico ed univoco. Mi hanno
inoltre profondamente colpita esperienze artistiche di altro genere
affascinandomi molto, quali la body art (con i catartici azionisti
viennesi), il surrealismo di Max Ernst, il cinema (cito ad esempio:
“Arizona Dream” di Emir Kusturica, “U Turn” di Oliver Stone e
“La parola amore esiste” di Mimmo Calopresti). Per quanto concerne
gli spettacoli, io sono l’unico elemento fisso intorno a cast
che facciamo cambiare ogni volta per non formare uno “stabile”
almeno al momento, ma rimanere duttili e intraprendere sempre
come nuovi “viaggi” nella costruzione di una pièce, io ho una
formazione ancora in fieri, ma con una base in prevalenza di Terzo
Teatro (il mio grande Maestro è Claudio Ascoli di Chille della
Balanza) ho lavorato molto sull’espressione corporea dell’attore,
con riferimento al “Teatro Povero” di Grotowsky. Inoltre sto in
questo anno, cercando di esercitarmi anche sulle tecniche vocali
con un noto attore regista di Teatrodanza Agostino Aresu, sempre
seguendo percorsi “altri” rispetto ad una concezione classica.
Marco Simonelli Caporedattore e Public Relator di Porpore
: Porpore è una rivista-laboratorio on line, dunque è un media
relativamente recente. La possibilità di essere raggiunti più
velocemente senza l’utilizzo dei canali cartacei ci consente una
nuova prospettiva nell’ambito della diffusione culturale. Si tratta
anche di un modo di sperimentare/sperimentarsi attraverso un canale
che prima non c’era. Per Porpore possiamo parlare ,secondo me,
più che altro, di evoluzione nella diffusione delle idee.
difficoltà del fare e proporre arte nel tuo ambiente
Simonetta Della Scala: Le difficoltà
sono, in primis di carattere economico di sussistenza, essendo
questo un progetto che mi impegna a 360 gradi con pochissimo tempo
per fare altro, perché le sovvenzioni, sono difficili da raggiungere
senza particolari conoscenze, e sponsor disposti a rischiare in
un investimento culturale di una realtà giovanile emergente, fino
ad ora non ne ho trovati, e le spese da sostenere sia per la gestione
del sito che per le performances sono piuttosto elevate... Inoltre
per quello che vedo dagli inediti ad esempio di poesia, (ma il
discorso è estensibile ad altri settori) e che analizzo, è che
ci sono taluni soggetti, emancipati dai modelli o dal “poetichese”,
non noti ai più però, e che decidono anche di intraprendere un
tragitto esistenziale proprio e di autentica ricerca linguistica.
Il problema è che questi artisti di rado trovano sbocchi consoni.
in questo sono molto pessimista e non ho alcuna fiducia nel mondo
editoriale che non viaggia più a mio parere sui binari della qualità,
ma o della pubblicazione a pagamento per gli esordienti, o delle
conoscenze, per i cosiddetti grandi.
Percepisco mura molto
alte detenute da pochi eletti che decidono attraverso il proprio
insindacabile criterio di gusto come fosse il Verbo. Percepisco
difficoltà a penetrare quelle spesse cortine, anche e soprattutto
con prodotti di valore.
Un altro problema è,
a mio parere, che la cultura in genere e poetica in particolar
modo, nonostante il proliferare di sedicenti scrittori, è tutt’oggi
un fenomeno di nicchia.
Per questo si rende
necessario, senza, ci tengo a precisare, affiancarsi ad un mondo
che si preoccupa di valori altri, far vivere i testi, attraverso
un lavoro performativo rigoroso e serio sui territori, e sperimentare,
oltre le possibilità della lingua, la vita che può scaturire
dal lavoro scrittorio. Compenetrare e tendere il verso di una
poesia con altri talenti, non attraverso una mera lettura ma con
una ricerca ancora più ampia nell’ambito artistico.
La poesia sussisterà,
se ha valore, oltre questi tempi anche da sola, ma oggi si deve,
a mio parere, più che mai, porgerla attraverso le inesauribili
facce del poliedro artistico.
Porpore esiste (come certo altri
lavori) per dimostrare che può anche “Resistere” e Vivere una
realtà “ALTRA” che ha come unico criterio giuda la “qualità” del
prodotto offerto, oltre steccati accademici, nepotismi o quant’altro....
Aspettative dal web e dal contatto con altre iniziative
Simonetta Della Scala: Ritengo indispensabile
e fruttuoso creare scambi con chi ha il tuo stesso entusiasmo
e la serietà di portare avanti progetti culturali rigorosi ma
anche coraggiosi, pur in un mondo avverso ad essi, che li vorrebbe
relegare a settore specialistico e irraggiungibile. Mi interessa
l’angolo visuale ed il mondo interiore di chi opera con iniziative
più o meno simili, nel vortice dell’arte. Dal Web mi aspetto la
massima diffusione di Porpore anche se ancora, per ciò che intendo
con diffusione, non direi di aver raggiunto questo obbiettivo.
Sarebbe bello non perdersi nella rete ed avvicinarsi fino a stringere
maglie di stima forti e durature con realtà gemelle eterozigoti,
ovviamente.... Quello che ne potrebbe nascere sarebbe di sicuro
molto stimolante. Marco Simonelli: Ci piacerebbe
moltissimo ampliare la nostra cerchia di contatti non solo con
altre iniziative di diffusione culturale e promozione ma anche
con idee nuove, con realtà artistiche diverse dalla nostra. Non
creiamo steccati fra generi, tendenze, modalità espressive, anzi,
cerchiamo costantemente la contaminazione, la sperimentazione,
il costruttivo confronto. Ci piacerebbe vagliare nuovi tipi di
scritture, di espressioni artistiche: in questo crediamo di rispettare
e aderire completamente allo spirito con cui è stata sviluppata
la rete: un libero scambio di dati, informazioni, idee, inventive,
ricerche. Un criterio fondamentale per la nostra scelta è la qualità
delle proposte. Per questo siamo sempre disponibili a vagliare
tutto ciò che arriva in redazione: il materiale è sempre ben accolto!
Obiettivi di medio-lungo termine
Simonetta Della Scala: Il mio primario
obiettivo, anche esistenziale se vogliamo, in questa tranche della
mia vita, è quello di creare uno spazio di visibilità per Porpore,
anche se è una lotta continua, perché so di avere qualcosa di
qualità da dare, ma ho bisogno anche che più di una persona ne
venga a contatto, non ha senso una turris eburnea... Poi il mio
desiderio è quello di ampliare sempre più il coro di voci dei
redattori, per la policromia suddetta a cui tengo molto e di riuscire
a trovare il modo per far sussistere anche economicamente il progetto
senza snaturarlo mai. Come una madre per una figlia il mio sogno
più a lungo termine sarebbe quello di aver creato una Realtà autosufficiente
che si regge in piedi anche da sola senza il bisogno estremo che
ora ha di me in quanto direttrice ed altro. Ringrazio Nabassar
e Giuseppe Cornacchia per avermi dato spazio di parlare liberamente
di ciò che penso (molti hanno apposto censure al mio dire...),
e spero in una proficua collaborazione duratura nel tempo.
Marco Simonelli: Oltre ad ampliare il numero di conoscenze
e contatti, ci piacerebbe in un prossimo futuro aprirci all’indagine
dell’evoluzione dei diversi linguaggi espressivi. Ci piacerebbe
incontrare persone che condividano i nostri intenti e così anche
favorire un eventuale scambio e dibattito. Invitiamo chiunque
sia interessato a proporre le proprie idee a contattarci. Non
cerchiamo contatti al solo scopo pubblicitario: vorremmo, tramite
la rete, stabilire un rapporto collaborativo con persone capaci
di proporre ed esporre differenti e policrome realtà artistiche.
SDS e MS.
|