“Egoisticamente mi amo”, pièce inedita di Gabriele Arata
Sei personaggi senza nome, sesso o identità che si
esprimono tramite libere associazioni di pensiero, calembeurs,
interrogativi senza risposta, senza mai comunicare veramente
fra loro sono le figure deliranti attraverso le quali l’autore
lascia esprimere il suo personale flusso di coscienza; una
mano mobile e parlante (leggiamo nella nota al testo “Mano
conca di vita”) che interagisce con i personaggi, una
musica sperimentale di grande impatto, un’azione drammatica
che mutua la propria espressività da istanze surrealiste
e da un metateatro dell’assurdo: sono queste le componenti
fondamentali di questa originale pièces di Gabriele Arata.
Lecito anche parlare di situazionismo: non è previsto un
finale “standard” per questa ‘azione teatrale’; lo stesso
Arata ha progettato tre diversi finali a sorpresa, finali
per adesso sconosciuti anche agli stessi interpreti. Tutto
questo garantisce all’opera una sorprendente tensione all’interno
di ogni singola rappresentazione e se il flusso quasi onirico
di azioni e dialoghi è già fissato su supporto cartaceo
non possiamo stabilire con certezza il grado di intensità
emotiva che lo spettatore percepirà ogni volta che assisterà
a questa messa in scena. Affascinante parlare di egoismo
attraverso la privazione dell’identità, sorprendente il
delegare a deus-ex-machina una mano antropomorfa: se amarsi
è azione egoista, Arata immette nella scena l’oggetto-feticcio
dell’onanismo per eccellenza; dall’IO al DIO il passo sembra
essere più breve del previsto, in un continuo annullarsi
e ricrearsi di cortocircuiti associativi. Un pubblico illuminato
e volutamente ignorato si presta ad essere masochisticamente
schiacciato dalla mano-torre di Babele di Arata, mentre
i personaggi si delineano a poco a poco continuando a ripetere
i propri interrogativi, i propri onnipotenti giochi di parole
(ma “non vi accorgete che le parole non sono vostre”,
dice il personaggio A). Se la battuta pronunciata prima
del “FINALE SORPRENDENTE A SORPRESA” si presta ad
essere interpretata come avvenuto transfert psicanalitico,
non possiamo sapere cosa ci riserva il misterioso “dopo”.
E qualsiasi pronostico sarebbe inutile.
MS.
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